La giovane Autrice di questo volume affronta la questione dell’approccio educativo, scegliendo come focus della sua analisi quella particolare fase dell’esistenza umana, che è l’adolescenza. L’adolescenza gode di diversi miti consegnati alle pagine della letteratura di ogni epoca; coincide quasi sempre con lo stereotipo di un’età di trasformazioni sia fisiche che psichiche; un’età difficile, in cui il processo del consolidamento della propria identità, è sempre a rischio di erranze e di confusioni, di gerarchie da scoprire e da scegliere. Il titolo di questo saggio evoca subito il soggetto e l’oggetto della ricerca, che è appunto l’adolescente. Ciò che però costituisce l’interessante approccio di questo volume, è un termine che il lettore coglie immediatamente perché è il primo ad apparire nel titolo: Antropologia per adolescenti. L’intento dunque dell’Autrice non è quello di partire da un modello pedagogico già strutturato per poi seguirlo. Lo scopo annunciato già dal titolo è evidentemente fondativo, pone ascolto all’ontologia umana di cui l’adolescente è cifra. Non è un aspetto secondario del metodo intrapreso. Elena Mascaro prende avvio dall’essere umano, dalla sua struttura costitutiva. Ciò non stupisce, data la storia formativa dell’Autrice, che è anche filosofa. Il grund, il fondamento a partire dal quale è possibile organizzare una trattazione, non è infatti un aleatorio modello manualistico dell’adolescente, ma appare invece come il suo aspetto radicale, dato che nessuna scienza umana può dirsi davvero tale, se non parte innanzi tutto, dall’ontologia dell’essere umano. Per comprendere il taglio antropologico offerto dall’Autrice, ci si può avvalere di una serie di significative indicazioni presenti nel denso sottotitolo dell’opera: un’introduzione all’importanza del rivelare la relazione nel contesto educativo e didattico. Le parole non sono casuali, ma ciascuna reca in sé una condensata mappatura della ricerca e del metodo. (dalla prefazione di Cristiana Freni)