Giorgio La Pira e il Risorto. La speranza che sorride. La politica che libera

Per Giorgio La Pira la Risurrezione è «il punto di appoggio, l’immutabile punto di forza e di propulsione della storia intera e della intera crescente unità, pace, promozione e civiltà del mondo». Adolfo L’Arco, intenzionato a redigere non un testo di biografia ma di spiritualità, l’avvita fondatamente attorno all’asse pasquale. Ripensa la figura di La Pira nell’ottica della spiritualità pasquale che si prolunga e si incarna nella storia di oggi. Prende corpo nell’atteggiamento della politica più ardita a servizio degli ultimi, a partire dalla relazione ascetico-mistica di ogni discepolo, nell’impegno di riprodurre la vita di Cristo nel suo mistero pasquale di morte-risurrezione. Con stile sempre coinvolgente, provoca una risposta al paradigma lapiriano che, più che essere un placido punto esclamativo, diventa un punto interrogativo e stimolativo. In un’epoca di appiattimento degli ideali, in un grigiore di qualunquismo quotidiano e di individualismo nonché di pensiero debole, risulta provvida la rilettura della figura di Giorgio La Pira, così come presentata in questo testo, discepolo coerente, testimone luminoso del Risorto. Ed è questo profilo un energetico sicuro per l’impegno. Una sorgente limpida di speranza.