Dinamica della decisione umana

Gli studi di psicologia empirica qui presentati riguardano i processi che portano alla formazione di decisioni in situazioni naturali e sperimentali, e non sono perciò in grado di apportare alcun contributo né ad una valutazione del nostro tempo né alla salvezza dell’occidente. Questo lavoro, a fondamenti puramente empirici, deve però ancora deludere un secondo gruppo di possibili lettori, e cioè coloro che attendono dalla «teoria della decisione» a basi statistiche una riforma non solo delle nostre opinioni sulla condotta dell’uomo posto in situazioni plurivalenti, ma addirittura una riforma dello studio sulla natura dell’uomo in generale. Veramente io pure ho tentato alcuni saggi di presentazione quantitativa del mio materiale empirico, come il lettore potrà notare in diversi luoghi del presente lavoro. Ma mi sono soprattutto sforzato di porre davanti al lettore i problemi psicologici nella loro totalità, come si manifestano nell’osservazione immediata dei conati che l’uomo fa per giungere ad una decisione «giusta». Lo sforzo di raggiungere queste informazioni nella loro completezza in tutta la loro gamma e varietà è stato il principio supremo del mio metodo, come lo dovrebbe ben essere per qualunque lavoro psicologico che veramente abbia un senso e che voglia riuscire a bene degli uomini, della cui collaborazione viviamo. E anche se l’A., nel progettare il metodo di questo studio, fosse stato guidato da un pregiudizio, è stato questo un pregiudizio fruttuoso. Infatti è stata una sorpresa anche per l’A. il costatare quanto volentieri, apertamente e accuratamente, persone di ogni condizione ed età gli hanno manifestato le loro «più difficili» decisioni. Questi rapporti formano la base empirica del presente studio, mentre le ricerche sperimentali cui ci si riferisce ne sono un completamento talora pregevole.