Non abbiamo fatto che il nostro dovere. Salesiani di Roma e del Lazio durante l’occupazione tedesca (1943-1944)

Non abbiamo fatto che il nostro dovere. Salesiani di Roma e del Lazio durante l’occupazione tedesca (1943-1944)

13,00 €
Nessuna tassa
Tipologia:

Scheda dati

Autore
Francesco MOTTO
ISBN
978-88-213-0450-7
Tipologia
Cartaceo
Pagine
276
Anno di pubblicazione
2000

Descrizione

Storia salesiana
Quantità

Disponibile in LAS
Delineare completamente il quadro dell’"assistenza spontanea" offerta dai Salesiani di Roma e del Lazio alla popolazione colpita dai gravi eventi militari nei mesi dell’occupazione tedesca (1943-1944) è pressoché impossibile per il suo carattere improvviso, nascosto e frammentario e per la comprensibile carenza di documentazione. Ciononostante queste pagine offrono al riguardo un saggio sufficientemente ampio e sicuro: accoglienza di ragazzi orfani e sinistrati, assistenza materiale e morale alle famiglie, sporadica partecipazione al movimento partigiano di Resistenza, protezione logistica e sostegno economico ad ebrei, a soldati sbandati, a renitenti alla leva, a giovani a rischio di cattura; e tutto ciò senza interrompere, finché fu possibile, le tradizionali attività scolastiche, educative e pastorali.
La chiave di lettura dell’azione salesiana, proprio perché portata avanti da persone non particolarmente progressiste, anzi continuamente (e per obblighi costituzionali) invitate ad astenersi da ogni forma di impegno politico, fu decisamente quella religiosa, e, spesso, di pura carità. Carità che non poteva avere bandiere, per cui la medesima accoglienza venne concessa alle persone compromesse in qualche modo col regime; carità capace di porsi come elemento di salvaguardia di valori fondamentali di convivenza e di rispetto dell’uomo che la guerra aveva travolto. Anche questa si può dunque configurare come una sorta di Resistenza, una Resistenza civile, che fu, anzitutto, rifiuto della violenza, amore del prossimo, servizio a chi soffre, lotta contro la dissoluzione sociale e contro chiunque minacci il diritto umano primario della vita.
In una società in preda al parossismo bellico, i Salesiani di Roma, Civitavecchia, Latina e dei castelli romani (Castelgandolfo, Genzano, Grottaferrata e Lanuvio) riscoprirono con altri ecclesiastici, con altri religiosi e con semplici famiglie cristiane, l’antico ruolo della Chiesa, quello della pietà e dell’accoglienza. Il volume raccoglie quattro studi apparsi dal 1994 al 1999 su "Ricerche Storiche Salesiane"; totalmente inedita invece la parte documentaria. Di notevole rilevanza l’accoglienza di 70 ragazzi ebrei nell’Istituto salesiano Pio XI – il cui direttore ed economo furono insigniti del titolo di "Giusti fra le nazioni" dalle autorità israeliane il 6 maggio 1997 –, la protezione offerta dalla Procura salesiana ad alcuni esponenti del governo fascista (Rossoni, Federzoni…) e la scoperta della strage delle Fosse Ardeatine da parte dei Salesiani delle catacombe di S. Callisto.