Stiamo assistendo a una messa in discussione sistematica e globale della proposta morale tradizionale; eppure, l’uomo di oggi non ha smesso di interrogarsi sul bene da fare e il male da evitare, in particolare non vuole sapere cosa fare ma perché. Il Concilio Vaticano II aveva già dato un nome a questo perché proponendo la vita morale non come insieme di regole da osservare ma come un fruttificare nella carità. Concretamente cosa significa?
L’attenzione alla concretezza è uno dei tratti peculiari di Sant’Alfonso Maria de Liguori, questo studio ricostruisce il suo pensiero esplicitando in che senso per lui la vita del credente è portare frutti di carità.
Recentemente Papa Francesco, in più di un’occasione, ha espresso stima per la persona e il pensiero di sant’Alfonso. Ecco perché è interessante mettere in dialogo i punti centrali del pensiero alfonsiano con il magistero morale di Papa Francesco, un santo partenopeo e un pontefice venuto “quasi dalla fine del mondo”, avranno qualcosa in comune?