La liturgia vita del fedele. Profilo del Christianus nell'eucologia del Sacramentarium Veronense
8,00 €
Nessuna tassa
Scheda dati
- Autore
- Franciszek KRASOŃ
- ISBN
- 978-88-213-0988-5
- Tipologia
- PDF-LAS
- Collana
- Flumina ex Fontibus
- Numero collana
- 1
- Pagine
- 216
- Anno di pubblicazione
- 2013
Descrizione
Teologia, liturgia
La bellezza della latinitas classica trova un’eco stupenda anche nei tesori della liturgia. I più antichi sacramentari (il Veronense, il Gelasiano e il Gregoriano) racchiudono testi eucologici la cui armonia letteraria – al di là dei contenuti teologici – fa percepire la ricchezza terminologica e insieme un cursus che invita all’ammirazione e alla dossologia, mentre esprime un messaggio il cui valore travalica i secoli.
Il Sacramentarium Veronense è una delle più antiche fonti liturgiche che testimonia la lex orandi della Chiesa di Roma attorno ai secoli V-VII. Ma quei testi, da un documento all’altro, sono presenti anche oggi in molte pagine del Missale Romanum. Da qui lo stretto rapporto che si stabilisce anche tramite la fonte liturgica tra il passato e l’oggi, nella costruttiva dialettica fra traditio e progressio.
Lo studio di questa fonte ha rivelato molte ricchezze terminologiche e soprattutto teologiche, a partire dalla sua scoperta nel sec. XVIII nell’Archivio Capitolare di Verona. Il presente lavoro costituisce una testimonianza eloquente di tale ricchezza. L’Autore, infatti, in quattro capitoli guida quasi per mano il lettore a cogliere il dato di fatto: è nella liturgia e attraverso di essa che la vita del credente nasce, si sviluppa e trova il suo più pieno senso, in vista del compimento futuro.
Non si può comprendere la realtà del cristiano se non a partire dal mistero di Cristo (cap. I). Per questo è essenziale muoversi dalla conoscenza e dalla esperienza della persona e della vita di Cristo per cogliere il modello e realizzare la progressiva configurazione a Lui (cap. II). Nella tensione per il raggiungimento di questo traguardo si pone la condizione: quale profilo deve assumere la vita del credente? (cap. III). Le conclusioni (cap. IV), sempre alla luce dei testi eucologici, permettono di percepire con chiarezza lo stretto rapporto tra vita e celebrazione; e in questa linea l’esame di terminologie e di sintagmi costituisce la chiave per una comprensione letteraria e soprattutto teologica della fonte liturgica esaminata.
Tra le varie attenzioni del Pontificium Insti-tu-tum Altioris Latinitatis non può mancare quella rivolta alla latinitas liturgica, unitamente alla latinitas canonica et ecclesiastica. Nelle pagine del volume il lettore può toccare con mano il metodo e i contenuti che scaturiscono dall’esame di un documento liturgico.
Emblematico e attuale pertanto il presente lavoro. Emblematico perché offre un esempio di metodologia applicata alla fonte liturgica; un metodo che vale per ogni fonte liturgica, antica o recente. Attuale, non solo perché molti testi sono presenti anche nell’odierno Missale Romanum, ma soprattutto perché aiuta a comprendere la ricchezza di un documento che coinvolge la vita di persone che hanno aderito e continuano ad aderire a Gesù Cristo attraverso la celebrazione dei suoi Misteri.
Il Sacramentarium Veronense è una delle più antiche fonti liturgiche che testimonia la lex orandi della Chiesa di Roma attorno ai secoli V-VII. Ma quei testi, da un documento all’altro, sono presenti anche oggi in molte pagine del Missale Romanum. Da qui lo stretto rapporto che si stabilisce anche tramite la fonte liturgica tra il passato e l’oggi, nella costruttiva dialettica fra traditio e progressio.
Lo studio di questa fonte ha rivelato molte ricchezze terminologiche e soprattutto teologiche, a partire dalla sua scoperta nel sec. XVIII nell’Archivio Capitolare di Verona. Il presente lavoro costituisce una testimonianza eloquente di tale ricchezza. L’Autore, infatti, in quattro capitoli guida quasi per mano il lettore a cogliere il dato di fatto: è nella liturgia e attraverso di essa che la vita del credente nasce, si sviluppa e trova il suo più pieno senso, in vista del compimento futuro.
Non si può comprendere la realtà del cristiano se non a partire dal mistero di Cristo (cap. I). Per questo è essenziale muoversi dalla conoscenza e dalla esperienza della persona e della vita di Cristo per cogliere il modello e realizzare la progressiva configurazione a Lui (cap. II). Nella tensione per il raggiungimento di questo traguardo si pone la condizione: quale profilo deve assumere la vita del credente? (cap. III). Le conclusioni (cap. IV), sempre alla luce dei testi eucologici, permettono di percepire con chiarezza lo stretto rapporto tra vita e celebrazione; e in questa linea l’esame di terminologie e di sintagmi costituisce la chiave per una comprensione letteraria e soprattutto teologica della fonte liturgica esaminata.
Tra le varie attenzioni del Pontificium Insti-tu-tum Altioris Latinitatis non può mancare quella rivolta alla latinitas liturgica, unitamente alla latinitas canonica et ecclesiastica. Nelle pagine del volume il lettore può toccare con mano il metodo e i contenuti che scaturiscono dall’esame di un documento liturgico.
Emblematico e attuale pertanto il presente lavoro. Emblematico perché offre un esempio di metodologia applicata alla fonte liturgica; un metodo che vale per ogni fonte liturgica, antica o recente. Attuale, non solo perché molti testi sono presenti anche nell’odierno Missale Romanum, ma soprattutto perché aiuta a comprendere la ricchezza di un documento che coinvolge la vita di persone che hanno aderito e continuano ad aderire a Gesù Cristo attraverso la celebrazione dei suoi Misteri.