Origini delle teorie sociali sulla comunicazione. Fondamenti, capisaldi, classici, protagonisti
Scheda dati
- Autore
- Carlo GAGLIARDI
- ISBN
- 978-88-213-0898-7
- Tipologia
- Cartaceo
- Collana
- MediAzioni
- Numero collana
- 10
- Pagine
- 472
- Anno di pubblicazione
- 2014
Descrizione
Il volume propone un discorso fra protagonisti, ricerche e studi, interpretazioni lungo un filo conduttore che risale alle origini delle teorie sociali sulla comunicazione. Nella Parte prima - Fondamenti moderni della libertà di espressione vengono estrapolati i principi di base dall’empirismo e ...
Il volume propone un discorso fra protagonisti, ricerche e studi, interpretazioni lungo un filo conduttore che risale alle origini delle teorie sociali sulla comunicazione. Nella Parte prima - Fondamenti moderni della libertà di espressione vengono estrapolati i principi di base dall’empirismo e liberalismo inglese, dall’illuminismo francese e dalla formazione degli Stati Uniti. Utilitarismo, capitalismo e rivoluzione industriale aprono la via alla società di massa. Quindi il passaggio al diritto alla comunicazione e il pensiero della Chiesa sulla funzione dei media. Nella Parte seconda - Origini e avviamento degli studi sulla comunicazione si evidenziano: il positivismo che fonda la scienza sociale e la comunicazione di massa; il pragmatismo e l’interazionismo simbolico che caratterizzano la Scuola di Chicago. L’affermazione della disciplina è accompagnata dal dibattito sulle radici (americane o europee). Parte terza - Protagonisti: i padri fondatori. Schramm presenta i “precursori” del campo e lancia il mito dei “quattro fondatori”. Il quadrunvirato d’eccellenza apporta le eredità di Lasswell (propaganda politica e analisi del contenuto), Lewin (dinamica di gruppo), Hovland (comunicazione persuasoria), Lazarsfeld (sociologia applicata e influenza indiretta dei media). Anche Schramm rientra tra i fondatori, riconosciuto anzi come l’“istituzionalizzatore”. Con la Parte quarta - Ricerche e studi classici il volume corona la sua missione, declinando le “teorie degli stereotipi” (opinione pubblica) di Lippmann, le “teorie dell’esclusione” (pregiudizi) di G. Allport, i Payne Fund Studies, le ricerche di Cantril sul panico via radio, le “teorie dell’induzione” elaborate da Hovland. Quindi la trilogia di Lazarsfeld: The People’s choice, Voting e Personal influence che, nel confermare la “teoria della comunicazione a due stadi”, segna un cambio di paradigma. L’uso dei media da parte dei ragazzi è approfondito da Schramm. In chiusura, alcune tesi critiche degli standard sulla genesi delle teorie della comunicazione. Carlo Gagliardi, docente nella Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana, insegna Teorie sociali della comunicazione e Comunicazione internazionale. Autore di molte voci per La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche (quasi tutte le biografie sono sue), ha contribuito alla redazione finale. In precedenza ha lavorato in RAI: come dirigente della Documentazione e Studi ha co-fondato e coordinato la rivista Informazione radio tv, condotto ricerche multidisciplinari e curato pubblicazioni nel settore. Ha inoltre collaborato a riviste specializzate quali Sociologia e ricerca sociale, Comunicazione di massa, Orientamenti sociali, Futuribili, Studi cattolici.