Don Paolo Albera Gli anni del rettorato (1910-1921)

Don Paolo Albera Gli anni del rettorato (1910-1921)

23,00 €
Nessuna tassa
Tipologia:

Scheda dati

Autore
Francesco MOTTO (ed.)
ISBN
978-88-213-1543-5
Tipologia
Cartaceo
Collana
Studi
Numero collana
32
Pagine
312
Anno di pubblicazione
2022

Descrizione

Il volume raccoglie i contributi presentati al Convegno Internazionale di studi su don Paolo Albera (1845-1921), tenutosi il 30-31 ottobre 2021 presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Il centenario della morte ha costituito l’occasione per riscoprirne la figura di Superiore generale (19...

Leggi tutto

Quantità

Disponibile in LAS

Il volume raccoglie i contributi presentati al Convegno Internazionale di studi su don Paolo Albera (1845-1921), tenutosi il 30-31 ottobre 2021 presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Il centenario della morte ha costituito l’occasione per riscoprirne la figura di Superiore generale (1910-1921). A don Albera toccò operare all’interno di una società diversa da quella ottocentesca: nuove ideologie si imponevano con forza, nuove pedagogie venivano alla ribalta, la Chiesa stessa affrontava inedite situazioni. Non se la sentì di abbandonare la tradizione, di cui aveva assorbito i tratti spirituali ed educativi caratterizzanti, ma si rese conto che non era più sufficiente rifarsi a don Bosco e a don Rua. Procedette allora, sia pure con grande cautela, ad uno sviluppo dell’intuizione originaria del fondatore, ad un approfondimento del carisma ereditato, ad un aggiornamento delle normative canoniche e del rapporto dei Salesiani con l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Appena nominato ispettore a Marsiglia (1881) corse il rischio di vedere chiuse tutte le case francesi e da direttore spirituale della Società (1892-1910) vide i Salesiani costretti all’esilio o formalmente “secolarizzati”; nel 1907 condivise con don Rua le sofferenze per i “fatti di Varazze”. Ma pure il suo rettorato (1910-1921) fu carico di tensioni: ad inizio mandato non poté impedire la soppressione delle case salesiane in Portogallo e l’esilio dei Salesiani, così come in Asia Minore, dove si aggiunse una grave crisi interna all’ispettoria. Durante la guerra mondiale dovette assistere, impotente, alla distruzione, requisizione e danneggiamento di decine di case, all’arruolamento forzato di oltre mille confratelli, un centinaio dei quali poi deceduti o con la salute fortemente compromessa. Né furono tranquilli gli ultimi anni del rettorato, in presenza di una faticosa ricostruzione postbellica. Per quanto costretto per causa di forza maggiore a moderare l’impressionante sviluppo della Congregazione salesiana del ventennio precedente, alla sua morte don Albera la lasciò in ottima salute, spiritualmente rafforzata, pronta a riprendere lo slancio delle origini.

Potrebbe interessarti anche